Here is a sample subscription for you. Click here to start your FREE subscription
- Lettura inviata da Franco Gialdinelli Ho...
- J.K. Rowling, The Casual Vacancy
Un ...
- Cécile Coulon, La casa delle parole (tr...
- Pino Cacucci, Quelli del San Patricio
...
- Massimo Moruzzi, What Happened To Advert...
Lettura inviata da Franco Gialdinelli
Ho amato Ken Follet come allievo del grande Forsyth; i primi romanzi, per quanto un po' meno coraggiosi e un po' più tendenti al commerciale di quelli del suo maestro, erano comunque spettacolari ( La cruna dell'ago e Triplo in testa); poi si è un po' perso via.
Codice a zero, nella sua fondamentale essenzialità e semplicità, è un sicuro punto di ripresa e non è neanche troppo di cassetta. Il paragrafo iniziale di ogni capitolo, dove spiega come funzionava il missile che portò in orbita il primo satellite artificiale americano "Explorer I", è un gioiello di storia della tecnologia.
Tra l'altro il libro l'ho letto per caso: al tempo ero ancora iscritto al Club degli Editori (che se hai voglia di starci un po' dietro vale anche la pena) e dimenticai di mandare, allora già tramite Internet, l'avviso che non volevo ricevere il Libro del mese, Codice a Zero, appunto; quando il libro mi arrivò pensai di provare a leggerlo prima di mandarglielo indietro, sai mai. E adesso sta là, con la sua bella copertina rigida (uno dei motivi principali per cui sono stato iscritto al Club per 5 anni erano proprio le edizioni in copertina rigida... se poi c'era anche il segnalibro di stoffa, come nelle Metamorfosi di Ovidio o nelle raccolte di Simenon, era pura libidine!) e, guarda caso, accanto al suo maestro Forsyth; prima di lui c'è Flaubert che lo guarda un po' storto, ma si sa: i francesi sono un po' così!
:-)
Franco G.
J.K. Rowling, The Casual Vacancy
Un romanzo che non c'entra niente con la strafamosa serie di Harry Potter e che sei anni fa mi ero ritrovato a sfogliare quasi per caso, appena sfiorato da un minimo di curiosità, per poi divorarlo goloso. Ora posso dire che alla seconda lettura è ancora meglio.
L'autrice sa davvero scrivere e lo fa senza appiopparti inutili passaggi di ridondanza professionale che si trovano in altri autori di grido. Al lettore non vengono chiarite subito le interrelazioni tra i personaggi, le cui caratteristiche si scoprono e approfondiscono un poco alla volta, come quando nella vita reale si comincia a conoscere qualcuno (e mai si finisce). Da un improvviso decesso, l'assenza che si viene a creare tocca in un modo o nell'altro tutti gli abitanti di un borgo della provincia inglese. Il seggio vacante diviene non solo il motivo del contendere, ma l'occasione per portare in superficie tensioni sociali, familiari e personali di ogni generazione, facendo esplodere i problemi e le asprezze che sottendono la cupola idilliaca deputata ad ammantare la piccola località. La realtà è cruda, spesso fino all'intollerabile, il tessuto sociale è un intrico di verità difficili, in cui ciascuna esistenza porta il proprio fardello, diverso per ogni età e condizione. La vita e le sue ansie, il fiume e le sue anse, e ogni personaggio il suo ansare.
Giulio Pianese, ovvero Zu
Cécile Coulon, La casa delle parole (traduzione dal francese di Tatiana Moroni)
Attraverso lo sguardo di un Agente speciale analfabeta puntato su spettatori in preda a fremiti incontrollati in occasione di letture pubbliche, la narrazione si dipana alternandosi a pagine di misteriosi appunti non datati: così questa distopia procede come storia semplice e avvincente che parla di controllo sociale e potere, di parole e libri, di crisi e derive, di emozioni e proibizioni, di negazione e affermazione del mondo e di sé.
Giulio Pianese, ovvero Zu
Pino Cacucci, Quelli del San Patricio
Le nefandezze degli Stati Uniti nella "Mexican War" di metà Ottocento. La guerra raccontata da chi l'ha combattuta dalla parte dei perdenti pur di non perdere la dignità.
Giulio Pianese, ovvero Zu
Massimo Moruzzi, What Happened To Advertising? What Would Gossage Do?
If you are interested in advertising, you should read this. If you are dealing with advertising on the Internet, you must.
Massimo Moruzzi aka *dotcoma is not going to waste your precious time. He is quick and to the point, he distils what should have been known for ages (but isn’t), such as the difference between sales and “likes”, customers and followers, effectiveness and fluff.
All statements are carefully referenced, with examples, quotes, links and data to support them. Actually, the apparatus of notes is so rich and detailed that it is almost a book within the booklet.
What is the point of “branding” if it doesn’t affect your bottom line? Rather than aiming at “brand awareness”, you need to raise your own strategy awareness. Pop-ups do not rock. Nor do Facebook fake fans, twitter fake followers, and the likes of them. Quantity cannot replace creativeness. Every Internet user got bored of intrusively obtrusive banners of any sort a long time ago, and many have learnt to ignore or dodge them ever since. Why bother to go on squandering your money, time and effort on them in the first place?
Banner ads… Luckily enough, he is speaking of the invisible to me; when at home, I simply totally forget the supposedly enormous bunch of colourful lies lying behind my AdBlock shield.
Giulio Pianese, ovvero Zu
|
|